Se lavori nel primo settore, l’agricoltura, o hai intenzione di approcciarti allo stesso, saprai che in questo ambito ci vuole duro lavoro ma anche una buona dose di astuzia e lungimiranza! É così che si rende necessario informarsi per capire in quali colture conviene investire per ottenere dei risultati redditizi anche se non immediati.
Indice dei Contenuti
Quando l’agricoltura diventa un investimento redditizio?
Sono diversi i parametri dei quali tener conto quando si parla di “migliori colture a più alto reddito”, dovendo considerare delle caratteristiche del singolo prodotto e della sua specifica coltivazione. Se a colpo d’occhio il tartufo può sembrare un ottimo investimento, prima di iniziare, bisogna studiare il rapporto tra domanda e offerta sul proprio territorio.
L’altro parametro da considerare è il metodo di produzione e la possibilità di affidarsi alle veloci tecniche automatizzate, risparmiando così sulla manodopera. Come nel caso del grano che sembrerebbe avere tale caratteristica ma, dall’altro lato, presenta una concorrenza spietata da parte della grande distribuzione.
Anche la rarità del prodotto è un criterio che può e deve essere preso in considerazione ma senza lasciarsi ingannare. Come è il caso dello zafferano che può essere, di certo, definito l’oro giallo ma, al contempo, necessita di una importante lavorazione manuale che ne fa aumentare vertiginosamente i costi di produzione.
In questo caso, dunque, come per gli investimenti alternativi, dobbiamo considerare vari fattori come quello dell’accessibilità del mercato, il capitale da investire nonchè il clima ed il terreno che si hanno a disposizione.
Quali sono le colture a più alto reddito nel 2020?
Vediamo un elenco delle migliori colture per l’anno corrente ed il perché possono essere definite tali.
Le colture proteiche vegetali
La diffusione di filosofie del cibo come l’Impossible Foods e Beyond Meat sta portando le rispettive aziende alla ricerca della materia prima per dar vita ai propri prodotti.
Così, tali ingredienti proteici fanno si che nel futuro prossimo ci sia una maggior richiesta di piselli, fagioli, mung e fave, riso integrale e girasoli. Lo spiccato interesse per queste materie prime è dimostrato dall’investimento di 100 milioni di dollari in proteine di piselli che ha fatto la multinazionale americana Cargill.
La Canapa
La progressiva legalizzazione dell’utilizzo della canapa in diversi stati ha comportato un aumento vertiginoso del suo valore di mercato che, si stima, entro il 2025 salirà a 10,6 milioni di dollari.
È il momento giusto per investire sulla canapa anche per i trader, leggi il nostro approfondimento sugli investimento nella cannabis e sulle migliori azioni cannabis.
Le erbe officinali
Parliamo di piante medicinali, piante aromatiche e piante d’essenza che si stanno diffondendo negli ultimi anni grazie all’attenzione che oggi ha il consumatore per le risorse naturali e di come queste scarseggino in Italia. Un ottimo investimento potrebbero rivelarsi colture di mirtillo nero, vite rossa, zafferano, finocchio, camomilla, origano, liquirizia, aloe e carciofo. Non va poi dimenticato il biologico con le colture di melissa, coriandolo e lavanda.
Il Ginseng
Con la grande diffusione del caffè al ginseng, questa radice ha iniziato a fruttare tantissimo: si pensi che un acro di terreno coltivato a ginseng può valere anche 100mila euro.
Se si decide di investire nel ginseng, però, bisogna essere ben consapevoli del fatto che la crescita della pianta è lenta con un raccolto che non può avvenire prima di 6 o 7 anni ed essa necessita di un ambiente fresco e temperato con una piovosità media. Anche le radici ed i semi possono essere rivenduti.
Il bambù
Il bambù è una pianta molto pregiata, ad uso prevalentemente ornamentale e come componete in materiali ecosostenibili, oltre ad avere un ampio utilizzo in ambito tessile e cosmetico.
Quella del bambù è una coltura che necessita di poche attenzione e molto redditizia.
La canapa industriale
La coltivazione della canapa può essere avviata anche a scopo industriale, risultando questa materia prima un’ottima componente di base per molti settori: da quello tessile a quello della carta o anche quello edilizio e quello cosmetico.
Va precisato che, in ogni caso, vanno osservati dei parametri ben precisi in ordine alla concentrazione minima di THC, sempre al di sotto del limite dello 0,2%, oltre alla necessaria inclusione dei semi coltivati nell’elenco europeo delle varietà consentite dalla Comunità e certificate dal cartellino rilasciato dall’ENSE.
Un investimento minimo (anche meno di 2000 euro) può fruttare tanto. Infatti, le rotoballe possono essere acquistate anche a 15 euro al quintale, mentre i semi a 1,5 euro al chilo! Se poi decidessi di ampliare la filiera produttiva anche ai semi, potresti ricavarne olio (dal valore di circa 30 euro al litro) e farina (circa 3 euro al chilo).
I tartufi
Colture pregiatissime quelle dei tartufi ed estremamente redditizie, soprattutto se rivendute all’estero! Pregiate ma complesse, in quanto la tartuficoltura è ancora in una fase sperimentale, per questo si consiglia sempre di scegliere terreni nelle cui prossimità crescono già dei tartufi. Quella dei tartufi, poi, è una coltura a lungo termine, nel senso che i frutti di una coltura odierna si vedranno tra 10 anni quindi è bene considerarlo come un investimento a lungo termine.
Dall’altra parte, però, va considerata la scarsa manutenzione, l’abbondanza del raccolto ed il prezzo altissimo al quale può essere rivenduto il prodotto finale!