L’ortensia è uno dei fiori da giardino più diffusi in occidente. Eppure, per la sua origine asiatica, viene anche appellata come “la rosa del Giappone.” Cosa bisogna sapere se s’intende coltivare questa pianta?
Oggi proveremo a conoscerla più a fondo.
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Le caratteristiche dell’ortensia
L’ortensia appartiene alla famiglia delle Hydrangeacaee e si riconosce dalla sua forma ampia e dai colori tenui e delicati. I fiori di questa pianta possono presentare tonalità diverse, dall’indaco al rosa candido.
Poche persone sanno che il colorito che assume la fioritura di questa meravigliosa specie viene significativamente condizionato dal terreno in cui nasce: se questo è fertile è facile che il fiore diventi violetto, se invece è povero si svilupperà attorno ai colori del rosa.
Il significato dietro l’ortensia
Quale significato si cela dietro un fiore tanto bello e delicato come l’ortensia? Secondo l’opinione comune, questa specie simboleggia l’amore puro e incondizionato. Tale credenza viene direttamente dal nome che le fu attribuito da Philibert Commerson, il quale fu il primo a scoprirla. Secondo la leggenda, il nome del fiore è un omaggio all’amante del naturalista, che si chiamava Hortense Lapeaute.
Come coltivare l’ortensia
Il periodo migliore per dedicarsi alla cura delle ortensie è in autunno. La pianta vive e si sviluppa meglio all’ombra, poiché una forte esposizione al sole potrebbe danneggiarla.
Per fortuna l’ortensia non richiede cure troppo impegnative e può essere facilmente coltivata anche in vaso: un modo sicuro per rendere ancora più rotonda e massiccia la nostra siepe di ortensie è attraverso la tecnica per talea. Per la potatura consigliamo di procedere nel mese di febbraio, che precede il periodo di fioritura. Suggeriamo infine di stare ben attenti a non creare forti ristagni d’acqua, a cui la pianta rischierebbe di non sopravvivere.