Canapa Indica e Sativa: Quali sono le differenze?

Parlando di canapa, o cannabis nello specifico, conosciamo due tipologie: la canapa indica e la canapa sativa.

Queste due specie hanno diverse differenze tra loro, ognuna delle quali ha delle caratteristiche uniche.

Quando si parla di canapa in genere si fa riferimento alla pianta maschile della varietà di cannabis sativa, mentre se analizziamo il campo delle infiorescenze di canapa, ci riferiamo alle piante femmina.

Differenze di Aspetto

le caratteristiche morfologiche differenziano già a vista le due diverse specie di cannabis.

La canapa sativa è una pianta alta, poco ramificata e con foglie strette. In genere la coltivazione all’aperto raggiunge anche altezze importanti, fino a cinque metri, come dei veri e propri alberi.

Le piante di cannabis indica invece sono più basse, fortemente ramificate e con foglie più ampie. L’altezza ridotta le rende più consone alla coltivazione indoor.

Indica e Sativa, differenze di effetti

Anche per quanto riguarda gli effetti, che in genere differiscono in base al soggetto, possiamo distiunguere la canapa indica dalla sativa anche in questo caso.

La cannabis sativa ha un effetto ravvivante, usata spesso a scopo ricreativo, ha forti effetti psicoattivi e moderatamente allucinogeni, ed è più adatta ad un uso diurno.

La cannabis indica invece è l’opposto, fornisce effetti rilassanti sia a livello psicologico che a livello muscolare. Si tende a consigliarne l’uso maggiormente nel periodo notturno, conciliando fortemente il riposo.

Anche se nello specifico non ci sono evidenze scientifiche su queste teorie.

La classificazione in termini di effetti è stata definita da un biologo francese, Jean Baptiste Lamarck alla fine del 1700.

La differenziazione è stata determinata per dividere le coltivazioni di canapa europee da quelle indiane. Lamarck coniò il termine cannabis indica per la varietà indiana, rispetto alla Sativa coltivata in Europa.

Successivamente durante l’Ottocento la Canapa Indica venne identificata come ad uso terapeutico dalla medicina Occidentale.

Differenze tra Indica e Sativa: le genetiche

Una delle teorie prevalenti che dividono la canapa sativa dalla canapa indica si basa sulla produzione di THC e di CBD in chiave genetica. In genere le piante che producono alti livelli di THC vengono individuati come Canapa Sativa, mentre altre varianti che producono un più elevato livello di CBD, vengono considerate Cannabis Indica.

 

In base a questa spiegazione, la marijuana Sativa presenta molto più THC che CBD, mentre la marijuana Indica presenta livelli maggiori di CBD.

Per via della tecnica denominata ibridazione, molti ceppi di cannabis producono sia enzimi THC che CBD.

Un altra pista per distinguere le due varianti di cannabis è basata sulla natura geografica della nascita del ceppo.